Certificato SSL e Google: come il motore di ricerca considera l’HTTPS

20 Settembre 2018 Luca Burei marketing, web

Uno dei principali obiettivi di Google è sempre stato quello di offrire ai suoi utenti siti autorevoli e, negli ultimi tempi, anche sicuri e veloci. Per questo motivo negli ultimi anni sono entrate prepotentemente nella SEO le questioni legate al certificato SSL di un sito web e il protocollo HTTPS. Ma come mai? Vediamolo insieme.

Come dovrebbe essere sviluppato un sito web

Partendo dagli obiettivi di Google, ogni webmaster, o proprietario di sito web, dovrebbe dare massima priorità a 3 punti:

  • Autorevolezza
  • Sicurezza
  • Velocità di fruizione

Oltre ad altri fattori che conosciamo bene come completezza delle informazioni, usabilità, etc…

Parlando di certificato SSL e, naturalmente, di HTTPS, cioè protocollo sicuro su sui viaggiano le informazioni tra il computer ed il sito, tocchiamo il punto della sicurezza tanto cara a Google.
Cara a tal punto che Chrome, il browser creato da Google, in determinate pagine, vi avvisa che le informazioni scambiate con quel sito non sono sicure, inserendo la cupa dicitura “sito non sicuro”. Qui potrebbero sorgere due problemi: il primo, che l’utente medio potrebbe intimorirsi nel leggere questo messaggio e abbandonare la navigazione; il secondo, che Google tenderà sempre di più a privilegiare siti con SSL rispetto agli altri.

Ma quali dati viaggiano tra noi (il nostro computer) e un sito web?
Molti più di quelli che pensiamo: la nostra posizione, il nostro indirizzo IP, le pagine che stiamo visitando, i nostri dati personali se compiliamo dei form contatto e, se facciamo una transazione online su un sito di e-commerce, anche il numero della nostra carta di credito… e molto altro.
È, quindi, importantissimo che questi dati vengano protetti, sia durante la navigazione che nel sito in cui poi vengono memorizzati.

Https come fattore di ranking

Come ha dichiarato lo stesso Google l’HTTPS è un fattore di ranking, ossia, i siti che lo posseggono hanno qualche punticino in più rispetto agli altri, a parità di altre caratteristiche. Per ora, ma non è detto che le cose non cambino, si tratta di un segnale meno rilevante di altri, a partire dalla qualità dei contenuti. In parole povere, un contenuto malfatto ma caricato su una pagina con HTTPS difficilmente potrà superare un contenuto ben fatto ma privo del protocollo di sicurezza.
Approfondimento: https://webmasters.googleblog.com/2014/08/https-as-ranking-signal.html

Quale certificato SSL scegliere

Google poi consiglia anche alcune specifiche del certificato SSL:

  • Scegliere un certificato efficace da una società di certificazione attendibile;
  • Scegliere una chiave di criptazione a 2040-bit;

Inoltre, consiglia ai webmaster e ai SEO di:

  • Lasciare aperto il sito HTTPS agli spider dei motori;
  • Reindirizzare la versione HTTP alla versione HTTPS con redirect permanente 301;

Non è difficile questo passaggio e, visto che aiuta sia noi a proteggere i nostri siti che gli utenti, allora conviene farlo. Se volete approfondire la procedura, vi presentiamo un’ottima guida che vi spiega come trasferire un sito WordPress su HTTPS.

Non a caso poi Google, come ha fatto in passato, impone alcune scelte ai webmaster puntando sulla leva del ranking perché, così facendo, sa che tutti quelli che vogliono posizionarsi bene sul suo motore di ricerca, e che tengono ai propri siti, faranno questo passaggio… Che diventa quasi obbligato.

https sito

Come si fa a vedere se il vostro sito è già in HTTPS? Innanzitutto nel browser dovreste vedere il lucchetto verde che indica che il sito è sotto SSL e la URL dovrebbe iniziare con HTTPS:// . Se non è così potete chiedere al vostro provider un certificato SSL, farvi consigliare il migliore per il vostro sito e poi operare le opportune modifiche per far viaggiare tutte le pagine del sito sotto HTTPS.

È consigliabile passare ad HTTPS qualunque sito abbiate, perché prima o poi questo passaggio sarà comunque obbligatorio.

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